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Così lo volle Fabrizio De André con l’appassionata complicità di Dori Ghezzi. Il romantico pergolato, gli alberi, le piante e i fiori, lo studio degli spazi, la fontana zen, sono un inno alla terra. Il frutto di una cura attenta e di un amore profondo,  che ancora oggi si respirano e regalano scorci di poetica bellezza ad ogni passo.

Siamo nel cuore verde e pulsante dei 150 ettari della tenuta. Un’oasi rigogliosa dalle poetiche geometrie floreali minuziosamente disegnate da Fabrizio De André che all’Agnata si scoprì fervido e appassionato giardiniere. Il giardino è un trionfo di vegetazione, un inno alla bellezza della natura, dei suoi colori e dei suoi profumi, tra betulle pendule e mandorli, limoni e asfodeli, sughere e ginestre. Fichi e camelie. Fu lui che fece rivestire la facciata del casale con la caratteristica vite canadese, ispirandosi ai ricordi dell’infanzia e della casa della nonna in Piemonte. Sempre lui coltivò l’orto confinante con il giardino e disegnò lo splendido pergolato che fa oggi da ingresso all’hotel.

La musica di questo giardino è il fruscio degli alberi scossi dal maestrale. È lo zampillare dell’acqua nella fontana zen, ricavata da un antico abbeveratoio per capre. È il rumore dei ruscelli che scorrono dietro la casa e confluiscono nel laghetto a due passi, abbracciato dal bosco di lecci e sughere. Una musica senza tempo accessibile a chiunque abbia orecchie per ascoltarla.

Parliamo di giardino, ma forse potremmo azzardarci a chiamarlo… Eden.